Il Palazzo Ducale: dal Medioevo al Rinascimento, e oltre


Il Palazzo Ducale e' in realta' un insieme vasto e composito di edifici, una citta' nella citta', un labirinto di stanze (piu' di cinquecento). Come una conchiglia marina, che di anno in anno accresce la superficie della sua madrepora grazie all'invisibile aiuto della materia sospesa sulle onde, la reggia si e' estesa per l'opera instancabile dei signori di Mantova, dei loro artisti e dei loro sudditi. Dai Bonacolsi ai Gonzaga, da Ludovico, a Francesco, a Federico, a Guglielmo, a Vincenzo, fino agli ultimi interventi dell'imperatrice Maria Teresa, gli ambienti si sono arricchiti senza sosta, aggiungendo ricchezze a ricchezze, fabbriche a fabbriche.

Esaminiamo per un attimo la pianta del complesso. Immaginando di volare tra il lago e Piazza Sordello, riconosciamo i corpi principali: il Palazzo del Capitano e la Magna Domus, di impronta ancora medioevale, si elevano con aggraziata imponenza accanto al Duomo. Nascondono gli alberi di piazza Lega Lombarda e la zona cara ad Isabella, con il giardino Ducale e le stanze di Santa Croce. I muri merlati proteggono anche l'Appartamento Verde, il Giardino Pensile e le stanze dell'Imperatrice. Proseguendo verso l'interno, scopriamo l'Appartamento Ducale, dimora di Vincenzo, che si addossa alla Domus Nova, opera del Fancelli, posta accanto al grande Giardino del Padiglione. Siamo ormai molto vicini alle acque del Mincio: lungo la strada che rasenta il lago sorge l'Appartamento della Mostra, ricavato nella palazzina della Rustica, edificata da Giulio Romano. La Galleria omonima ci porta verso una zona diversa: l'Appartamento di Troia, l'Appartamento Grande, la chiesa palatina di Santa Barbara, piazzetta Paradiso e piazza Castello. Infine, appare il Castello di San Giorgio, possente costruzione posta a salvaguardia della reggia, e insieme scrigno in cui riposa il gioiello dei Gonzaga: la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.



La facciata del Palazzo: una dimora difficilmente espugnabile



Impossibile elencare tutti i tesori contenuti nella reggia. Per i capolavori piu' celebrati, rimandiamo ai singoli articoli. Per citarne altri, meno conosciuti ma di straordinario interesse, presentiamo al visitatore una breve rassegna. Iniziamo dalla Camera dello Zodiaco, dipinta da Lorenzo Costa il Giovane per il duca Guglielmo; proseguiamo con il Giardino Pensile, ovvero sopraelevato, costruzione tardo-cinquecentesca; il Giardino Segreto di Isabella d'Este racchiude un piccolo spazio verde, ornato da aggraziate colonne ioniche; l'Appartamento Ducale custodiva in passato i Trionfi del Mantegna, e oggi si fa ricordare soprattutto per la Stanza del Labirinto; nella medesima ala e' la Sala degli Specchi, raffinatissimo teatro di illusioni prospettiche; l'Appartamento del Paradiso venne ristrutturato su ordine degli ultimi Gonzaga, appartenenti ormai al ramo francese; la Scala Santa e' la riproduzione dell'omonima architettura romana, e permette di accedere all'appartamento detto dei nani a causa delle sue minuscole proporzioni; magnifico e' il Giardino del Padiglione, in puro stile fancelliano, che ospitava un tempo gli orti botanici; la Galleria di Passerino era la sede della fantastica raccolta di bizzarrie naturali dei signori di Mantova; l'Appartamento della Mostra e' un susseguirsi di splendidi ambienti, decorati con stucchi e grottesche a tema mitologico (Manto, Orfeo, Tiresia); l'imponente Galleria della Mostra era abbellita nel Cinquecento da una serie di splendide tele; la Galleria dei Mesi costituiva uno splendido museo di antichita'. Infine, l'Appartamento di Troia e l'Appartamento Grande erano la residenza ufficiale di Federico e di Guglielmo: notevole e' la Sala di Troia, con i relativi affreschi, il Gabinetto dei Cesari, con ritratti di Tiziano ora presenti solo in copia, la Camera dei Cavalli, arricchita dall'immagine di un labirinto d'acqua, la Sala di Manto, fastoso ambiente di rappresentanza, la Camera dei Marchesi, con tele del Tintoretto che narravano le vittorie dei Gonzaga, e che oggi sono conservate nel museo di Monaco.

Infine, ricordiamo la presenza di una cospicua pinacoteca, che fra le sue gemme annovera la Trinitą del Rubens e una magnifica serie di quadri di Domenico Fetti; citiamo inoltre l'importante collezione di marmi greci e romani; e la bellezza dei panorami tra cielo, terra e lago che si schiudono di fronte allo spettatore, sospeso nell'infinitą varietą degli ambienti e delle decorazioni. Lettura consigliata: Il Palazzo Ducale di Mantova, di Renato Berzaghi, Milano (Electa), 1992 .



Il labirinto


Ritorno a casa



author: giovanni pasetti