I d'Arco, antichissima famiglia proveniente dall'omonimo paese trentino, si imparentarono con i Gonzaga gia' nella seconda meta'
del quattordicesimo secolo; da allora i rapporti con Mantova divennero frequenti, tanto piu' che Odorico d'Arco sposo' nel 1475
Cecilia, nipote di Ludovico II, il protettore del Mantegna. Il letterato Nicolo d'Arco, autore di un
poemetto dedicato a Manto, visse a lungo nella citta' virgiliana e a Cavriana. Altri componenti della famiglia si trasferirono in seguito
in pianura: ad esempio Gian Giacomo, che divenne ambasciatore del duca Vincenzo. Ma solo all'epoca della dominazione
austriaca un ramo dei nobili trentini si installo' definitivamente nel perimetro delle mura amiche. Francesco Eugenio, figlio della
mantovana Teresa Chieppio, si stabili' nel 1740 nella dimora materna; fu proprio lui ad accogliere Mozart
, prima dell'esibizione del giovane genio al Teatro Scientifico. Suo erede fu il conte Gherardo, che fece costruire negli ultimi
anni del secolo il grande palazzo neoclassico, opera di Antonio Colonna. Qui si trovano oggi le collezioni donate dall'ultima d'Arco
(Giovanna di Bagno) ad una Fondazione che ha il compito di conservarle ed esporle al pubblico e agli studiosi.
Senza trascurare altri dipinti di scuola olandese, emiliana e veneta, passiamo alla statuaria, che annovera pezzi di epoca gotica e del primo Quattrocento, tra cui spicca un Arcangelo Gabriele che faceva parte del monumento funerario eretto in memoria di Alda d'Este, moglie di Luigi, il primo signore. Ma sono i mobili e gli arredi a giocare il ruolo principale: cassapanche intarsiate, tavoli in marmo, preziosi altari di legno, stipi in ebano, scrivanie, piatti, cassettoni, maioliche, divanetti... Ogni sala ha una caratteristica particolare: ora trionfa il gusto vittoriano, ora lo stile veneziano; ai dipinti seguono gli strumenti musicali, la cucina, intatta, prelude a una tavola ancora imbandita. La vita della nobile famiglia si offre per intero agli occhi del curioso.
Lettura consigliata: Il Palazzo d'Arco in Mantova, di Amadei, Marani, Grassi, Bellu', Zanelli, Mantova, 1980 .