Il bambino prodigio si esibisce a Mantova




Un'immagine di Mozart da bambino




Nella mia vita non ho mai visto nulla, nel suo genere, di piu' bello... Non si tratta propriamente di un teatro, bensi' di una sala a palchetti, costruita sul tipo dei teatri d'opera. Ove dovrebbe trovarsi il palcoscenico sta una tribuna per chi suona; dietro di essa corre una galleria che somiglia ad una serie di palchetti ed e' fruibile da parte degli spettatori.

E' Leopold Mozart che parla, scrivendo alla moglie il 26 gennaio del 1770, a dieci giorni dall'esibizione del figlio ancora tredicenne sulla scena del Teatrino Scientifico. Era il primo viaggio in Italia del bambino prodigio che, dopo le tappe di Rovereto e Verona, trascorse una settimana a Mantova, accompagnato da una lettera di raccomandazione del conte Giorgio d'Arco. I Mozart giunsero il 10 gennaio: durante il loro soggiorno vennero cortesemente accolti nelle case di molte illustri famiglie cittadine, come i Bettinelli e i Sartoretti. Il concerto del 16 ebbe il pubblico delle grandi occasioni: nello sfarzo delle vesti e delle acconciature, Wolfgang indossava un semplice abito cremisi.

La serata si risolse in un trionfo: le cronache del tempo descrivono minuziosamente il virtuosismo del fanciullo che, oltre a presentare alcune sue composizioni, improvviso' diversi pezzi mai uditi prima, componendo anche una lunga fuga sopra un tema che gli era stato presentato al momento.

Speriamo che il giovane Wolfgang abbia a sua volta apprezzato l'accoglienza; condotto con grande accanimento attraverso l'Europa dal padre impresario, accumulava dentro di se' quella sottile angoscia che gli avrebbe fatto scrivere alla moglie Costanza, molti anni dopo: Non posso spiegarti la mia sensazione, e' un certo senso di vuoto che mi fa veramente male, un certo anelito a qualcosa che non viene mai soddisfatto, e di conseguenza non smette mai. Gli applausi del pubblico erano, in fondo, sempre rivolti ad altro, a qualcosa d'altro, a qualche altro. Le note non riuscivano a colmare completamente l'attesa, per quanto genio e improvvisazione si trovasse in loro.


Ritorno a casa



author: giovanni pasetti