Le tracce del Graal


Alcuni indizzi rintracciabili nella storia, nell'arte, nella religiosita', nell'araldica locale portano a delineare alcuni interessanti collegamenti tra la citta' di Mantova e il mito del Santo Graal. Come e' noto, questa leggenda, nata forse in ambiente bretone, si diffuse nel dodicesimo secolo nelle regioni della Francia del Nord, specialmente in Champagne e in Lorena. La mano di Chretien de Troyes redasse, per la prima volta, un poema chiamato Perceval. Poco tempo piu' tardi, uno scrittore tedesco, Wolfram von Eschenbach, termino' un'opera dallo stesso titolo, Parzival: e' il nome del protagonista dell'avventura, il puro cavaliere che riesce infine a ritrovare il Graal, la' dove tutti i campioni della Tavola Rotonda hanno fallito. Sulla natura di questo oggetto favoloso i pareri sono discordi. Solo negli anni successivi ai primi racconti si preciso' l'immagine di una coppa, per esattezza quella in cui venne raccolto il sangue di Gesu', ferito al costato da Longino. Ma, inizialmente, tutto resta vago, tanto che spesso si accenna ad una pietra. La stessa etimologia della parola e' alquanto controversa: alcuni ritengono che essa alluda a un libro, altri a una scodella, altri ancora a una gemma preziosa.

Cerchiamo ora di precisare con ordine alcuni elementi che possono riportare Mantova all'interno di quest'ambito romanzesco. Parliamo innanzitutto della reliquia del Sacro Sangue che, in connessione diretta con la ferita di Cristo, istituisce un ponte tra l'esperienza umana, benche' dolorosa e sacrilega, e il progetto divino di salvezza. Dal costato di Gesu' scorre, per il colpevole intervento di Longino, che riassume in se' l'intera umanita' corrotta, un liquido che rappresenta la prova tangibile dell'incarnazione. Ma, nello smarrimento medioevale, proprio questo legame salvifico corre il rischio di spezzarsi; da qui il racconto della cerca. I cavalieri, mossi da un oscuro senso di colpa, tentano di ripristinare un'alleanza perduta. Il Graal diviene allora il simbolo, il fantasma della Crocefissione: cratis, parola latina da cui probabilmente deriva il francese Graal, se associato al termine pectoris significa il costato, ovvero la gabbia del petto.



Bassorilievo donatelliano, in cui risaltano il calice e la devozione del sangue



Secondo punto fondamentale: la dinastia dei Gonzaga ha cercato in ogni modo di unire la propria storia alle avventure cavalleresche, candidandosi a rappresentare una stirpe eletta. Ne sono evidenti prove il ciclo del Pisanello, unico al mondo nel suo genere, la grande collezione di manoscritti della biblioteca ducale, libri in cui si narravano le antiche gesta di Lancillotto e di Parsifal, il continuo tentativo di imparentarsi con i Lorena, la famiglia a cui apparteneva Goffredo di Buglione, il liberatore del Santo Sepolcro. Nello sposalizio di Federico II con Margherita di Monferrato, discendente dagli imperatori di Bisanzio e dai sovrani di Gerusalemme, si puo' ravvisare un'intenzione analoga: sul nuovo stemma appaiono all'improvviso le croci del reame della Terrasanta.

Terzo punto: la presenza di Virgilio, mago e sapiente, puo' costituire un altro importante nodo. Non solo il poeta viene citato nel Parzival, non solo esistono significative analogie tra lui e Merlino: Virgilio, agli occhi degli scrivani medioevali, era il garante di ogni epopea e, d'altra parte, era l'uomo che aveva saputo annunciare l'avvento del Cristianesimo.

Questi, ed altri dettagli minori, eppure ugualmente significativi (alcune imprese gonzaghesche; l'esistenza dell'ordine del cigno, che si ispira al cavaliere omonimo, ovvero Lohengrin, figlio di Parsifal; la presenza in un romanzo graaliano del tredicesimo secolo di una citta' di nome Maante) hanno spinto alcuni ricercatori a intraprendere un cammino di approfondimento. Occorre prendere in esame l'intero complesso di rappresentazioni mitiche che gravita intorno a Mantova, partendo dai culti pagani della vegetazione, attraversando quindi la misteriosa figura di Manto, per giungere infine all'intensa religiosita' del luogo, che si esplica specialmente nella venerazione rivolta alla Madonna. Lungo questo sentiero, tortuoso e difficile, si potranno incontrare personaggi affascinanti. Nessuno intende sostenere che il Graal si trovi qui, al centro della pianura padana: occorre invece riscoprire un tessuto mistico e favoloso, rimasto per troppi secoli nell'ombra.

Lettura consigliata: Il Sangue e la Coppa, di Giannino Giovannoni e Giovanni Pasetti, Mantova (Casa del Mantegna), 1993 .


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author: giovanni pasetti